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Il Teatro Grande di Brescia trae le sue origini da un’istituzione seicentesca, l’Accademia degli Erranti, che dal 1640 circa fondò e dedicò ogni sua energia alla gestione del teatro cittadino. Nel XVII secolo, infatti, la nascita e lo sviluppo del melodramma fecero nascere l’esigenza di aprire spazi teatrali pubblici dove poter mettere in scena le rappresentazioni.

La storia ci tramanda che al primo Teatro cosiddetto degli Erranti del 1664 ne seguirono, per esigenze di spazi sempre più grandi, altri due, mentre quello attuale, denominato Grande in onore di Napoleone, è stato, nella sua parte interna, ricostruito nel primo decennio dell’Ottocento.
Col passare degli anni oltre ad affermarsi come il principale teatro cittadino nel quale si esibirono i più grandi cantanti d’opera e i più celebri musicisti italiani ed internazionali, il Grande venne riconosciuto come monumento nazionale con atto di vincolo del 22 marzo 1912.
Nel corso del Novecento, inoltre, acquisì un’importanza sempre maggiore anche tra i teatri nazionale fino a che, negli anni ’70, lo Stato italiano lo identificò come uno degli allora 23 teatri di tradizione italiani (oggi divenuti 28), riconoscendo per la prima volta le funzioni culturali, sociali e formative delle attività musicali, di programmazione e/o produzione lirico sinfonica di questi teatri, comunemente caratterizzati da un forte radicamento in aree del territorio dove è significativa una tradizione artistico-culturale.